Umidità di risalita

L’umidità di risalita, un problema che affligge quasi tutte le case. Come risolverlo.

L’umidità di risalita è un fenomeno che avviene in tutte le costruzioni (salvo terreni particolarmente secchi) ove non sia stata prevista in fase di edificazione una corretta impermeabilizzazione delle fondamenta.

Si tratta dell’assorbimento di acqua per capillarità da parte dei muri che poggiano sulle fondamenta. Si nota nei piani bassi delle case, nei portoni, nei sottoscala, nelle cantine, nei garage … si presenta come uno deterioramento dell’intonaco più superficiale, tante volte con visibile presenza di umidità, quasi sempre con efflorescenze saline.

Si genera perché nel terreno vi è sempre una presenza di acqua più o meno cospicua. La quantità di acqua dipende dal tipo di suolo, dalla presenza o meno di falde acquifere, dalle stagioni più o meno piovose. L’acqua risalendo trasporta con se sali disciolti, anche dalle stesse malte della muratura, quando raggiunge la superficie del muro indebolisce stucchi e pitture, creando distacchi e scrostamenti, ed infine evaporando rilascia i sali. Tali sali asciugandosi aumentano di volume velocizzando il processo di degrado dell’intonaco e dei rivestimenti superficiali.

Il problema si può risolvere principalmente in tre modi diversi oppure si può nascondere nei casi che citeremo più avanti.

Le soluzioni definitive sono:

di tipo chimico realizzando una barriera chimica all’interno della muratura per iniezione di sostanze idrofobe, intervento che noi non proponiamo in quanto tecnicamente molto difficile da realizzare in maniera appropriata tramite ditte super-specializzate;

con intonaci risananti, che permettono, tramite un ciclo in 4-5 fasi, di bloccare i sali e di far evaporare l’acqua senza degradarsi ne creando aloni, tale ciclo comporta la rimozione completa dei rivestimenti esistenti fino alla muratura, la pulizia del fondo, l’applicazione di un liquido anti-sale, quindi il rinzaffo e l’intonacatura, ed infine la finitura con rasante e rivestimento, tutti i prodotti devono essere per il sistema risanante. I vantaggi sono che è una soluzione a lungo termine (anche per 20 anni) e non occupa molto più spazio rispetto all’intonaco esistente. Gli svantaggi sono che il lavoro è impegnativo e richiede tempi lunghi (asciugatura dei vari strati), è richiesto lo smaltimento dei vecchi intonaci e la finitura non può essere liscia ma sempre ad effetto “malta fina”:

con intonaco a secco risanante tipo “Renopor” della Roefix, si tratta di un pannello in silicato di calcio da 25 mm minimo da applicare per incollaggio direttamente sulla superficie degradata previa rimozione delle parti inconsistenti, i pannelli vengono poi rasati con l’inserimento di una rete su tutta la superficie. Il Renopor ha una capacità di assorbimento altissima e l’acqua assorbita viene lasciata evaporare lentamente senza creare aloni o sfumature sul rivestimento, il suo collante rasante blocca i sali. A differenza degli intonaci suddetti è molto più leggero, più semplice, più rapido, più pulito, più isolante termico ma ingombra almeno 3,5 cm in più.

Le soluzione per nascondere invece si utilizza quando si vuole risparmiare, quando è provvisoria (ad esempio negozi che cambiano spesso arredamento), quando gli ambienti non hanno un utilizzo abitativo (ad esempio garage o cantine). Si tratta di realizzare una contro-parete con struttura metallica resistente all’umidità, rivestita con una lastra in cartongesso idrofuga (verde) con barriera vapore, la barriera al vapore è normalmente un foglio di carta-alluminio posta dietro alla lastra. La contro-parete così realizzata nasconderà a lungo il problema alla vista mantenendo la sua superficie inalterata, ma il muro posto dietro continuerà il suo processo di degrado.

Per qualsiasi informazione non esiste a contattarci.

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